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Global Strike for Future

Si chiama Greta Thunberg, ha 16 anni, la Sindrome di Asperger e viene dalla Svezia. La scorsa estate ha iniziato a protestare ogni venerdì davanti al Parlamento svedese per chiedere il rispetto degli accordi sul clima di Parigi del 2015, ovvero misure più efficaci contro i cambiamenti climatici.

Ora l’attivista svedese è diventata il simbolo della lotta al cambiamento climatico. Dopo essere stata nominata in Svezia donna dell’anno, l’adolescente è stata indicata per il premio Nobel per la pace, in quanto la minaccia del clima sarà una delle principali cause di guerre e conflitti – ha spiegato al comitato dei Nobel il deputato norvegese André Ovstegard, uno dei tre parlamentari che ha indicato la giovane svedese.

Il seguente intervento è stato presentato a un evento TEDx di Stoccolma nel novembre 2018.

 

«Il mio nome è Greta Thunberg, ho 16 anni e vengo dalla Svezia. Molte persone dicono che la Svezia sia solo un piccolo Paese e a loro non importa cosa facciamo. Ma io ho imparato che non sei mai troppo piccolo per fare la differenza». Con queste parole la giovane ha aperto il suo discorso alla conferenza sul clima delle Nazioni Unite in Polonia, un appello alle coscienze dei leader mondiali ad agire e a farlo in fretta.

Greta ha la Sindrome di Asperger, un disturbo dello spettro autistico. Una delle caratteristiche delle persone asperger è di avere difficoltà ad accettare ciò che non va bene, con conseguente necessità di gestire il panico che ne deriva. Non voglio che siate fiduciosi, voglio che andiate in panico per sentire la paura che provo ogni giorno“. Questa ragazza è riuscita a trasformare il proprio panico in qualcosa di meraviglioso: grazie al movimento globale cui ha dato vita sta mobilitando le coscienze di migliaia di persone. Forse contribuirà a salvare il nostro pianeta anche per conto delle persone neurotipiche che invece talvolta trascurano problematiche di grande rilevanza semplicemente perché è più facile fare finta di niente.

Venerdì 15 marzo quella che era iniziata come la protesta di una sedicenne adolescente si trasformerà in una manifestazione globale: in oltre 1300 località milioni di ragazzi scenderanno in piazza per sollecitare i governi ad agire contro il surriscaldamento climatico e rispettare gli accordi sul clima di Parigi.

Indipendentemente dal fatto che si aderisca in modo diretto o meno allo sciopero, è sicuramente fondamentale che il tema del contrasto ai cambiamenti climatici divenga di assoluta priorità nell’agenda dei governi di tutto il mondo. E che ciascuno di noi, come cittadino, faccia la propria parte, informandosi e contribuendo alla diffusione di tutti quegli stili di vita che favoriscano la salvaguardia del nostro pianeta e il futuro delle nuove generazioni.

 

Tratto da: www.open.online

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