La classificazione dei materiali da costruzione
Quando progettiamo o realizziamo un edificio, un ponte, una strada o qualunque opera dell’uomo, è fondamentale scegliere materiali adatti. Ogni materiale ha caratteristiche proprie: alcuni sono molto resistenti, altri sono leggeri, altri ancora isolano bene il calore o il rumore.
Possiamo classificare i materiali da costruzione in base alla loro origine.
Guarda il video e completa il seguente schema (copialo sul quaderno oppure stampa lo schema da completare in formato pdf
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Presentazione
Presentazione Classificazione I materiali da costruzione di Martina Baldini
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Esercizi interattivi
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Trascina le parole nella giusta categoria
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Vero o falso?
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Risposta multipla
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1. Materiali naturali
Provengono direttamente dalla natura e vengono usati quasi senza trasformazioni.
Esempi:
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Legno (alberi)
- Metalli
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Pietra (rocce), Sabbia, ghiaia, argilla (sedimenti)
Caratteristiche principali:
- Le loro proprietà dipendono dall’ambiente in cui si sono formati, e le caratteristiche possono variare da pezzo a pezzo
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Facili da lavorare (alcuni materiali)
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Impatto ambientale variabile:
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Alcuni materiali, come il legno proveniente da foreste gestite, possono essere considerati più sostenibili
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Altri, come pietre e sabbia, possono avere un impatto significativo se estratti in grandi quantità
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2. Materiali artificiali
Sono materiali naturali modificati dall’uomo attraverso processi di lavorazione, cottura o impasto.
Esempi:
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Materiali ceramici (mattoni, tegole, piastrelle) ottenuti cuocendo argille o caolini
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Vetro ottenuto fondendo sabbia silicea
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Materiali leganti (calce, gesso, cemento)
Caratteristiche principali:
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Le loro proprietà sono più controllabili rispetto ai materiali naturali, perché vengono prodotti con processi controllati, quindi possono avere caratteristiche più uniformi e prevedibili
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Ampiamente usati in edilizia
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Riciclabilità variabile:
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Alcuni materiali, come il vetro, sono facilmente riciclabili
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Altri, come il cemento armato, sono difficili da recuperare, ma possono essere frantumati e riutilizzati come aggregati per sottofondi, massetti o drenaggi
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3. Materiali sintetici
Non esistono in natura: sono prodotti tramite sintesi chimica, cioè con la formazione di nuove molecole.
Esempi:
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Plastiche (PVC, polietilene, usate per tubazioni, infissi, ricvestimenti impermeabili)
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Resine (es: resine epossidiche, usate come collanti o per rivestimenti e consolidamenti di strutture in cemento o mattoni)
Caratteristiche principali:
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Leggeri, resistenti, impermeabili
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Versatili e modellabili
- In alcuni casi difficili da smaltire → impatto ambientale da gestire
4. Materiali compositi
Sono composti da due o più materiali diversi (matrice + rinforzo) che rimangono distinti ma lavorano insieme per ottenere prestazioni migliori.
Esempi:
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Calcestruzzo armato (calcestruzzo + acciaio)
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Vetroresina (resina + fibra di vetro), usata in edilizia per pannelli leggeri e resistenti, ad esempio per coperture traslucide, facciate ventilate e pareti esterne
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Fibra di carbonio (resina + fibre di carbonio), ad esempio sotto forma di nastri e di reti per il rinforzo strutturale di edifici esistenti
Caratteristiche:
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Molto resistenti
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Spesso leggeri
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Personalizzabili nelle proprietà
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Riciclabilità difficile, perché è complicato separare i materiali che li compongono
Conclusioni
In base alle proprietà e all’origine, gli ingegneri e gli architetti scelgono i materiali più adatti per garantire sicurezza, durata e funzionalità delle costruzioni.
Fonti
- Tecnologia per costruire – Zanichelli
- TecnoLab – Fabbri Editori
- Edulia – Treccani Scuola
- Chimica e tecnologia dei materiali per l’arte – C. Quaglierini, Zanichelli
- Wikipedia
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